Farina di scarafaggi ideata e realizzata come risorsa di cibo futuro

Farina di scarafaggi come risorsa di cibo del futuro.

L’entomofagia (dal greco éntomos, “insetto”, e phăgein, “mangiare”), è un regime dietetico, obbligato o facoltativo, che vede gli insetti come alimento.

Dal punto di vista ecologico è un rapporto trofico di predazione, parassitismo o di parassitoidismo. E’ osservabile in un gran numero di gruppi animali come insetti, uccelli, rettili, anfibi, pesci e mammiferi e di microrganismi.

Dal punto di vista antropologico è una pratica diffusa presso molte popolazioni del pianeta basata su particolari gusti o mode o sulla necessità di integrare il fabbisogno nutritivo di proteine. (Tratto da wikipedia)

Nel mondo sono oltre due miliardi le persone che mangiano insetti e 1900 le specie consumate. Prevalentemente si tratta  di maggiolini, farfalle,  vespe e api e grilli e cavallette.

In giro per il mondo, vengono consumate nelle forme più varie, dalle formiche fritte in padella, alle larve che saltellano nel pecorino sardo, agli spiedini con larve di scarabei, crisalidi di farfalle e cavallette diffusissimi in Cina. In Oriente si mangiano anche molte zuppe d’insetti, anche con cimici  anche di notevoli dimensioni.

Anche molti scienziati stanno studiando l’uso degli insetti come forma proteica per il futuro delle nostre tavole.

Due ricercatrici brasiliane hanno sviluppato una farina realizzata a partire da scarafaggi.

Questa farina contiene il 40% più proteine della normale farina di grano oltre ad amminoacidi e lipidi. Il punto di forza è che può essere usata per realizzare qualunque prodotto usualmente fatto con la normale farina sostituendo alla carne.

Abbiamo usato gli scarafaggi perché è l’insetto che contiene la maggiore quantità di proteine, e contiene otto dei nove amminoacidi essenziali. Ha grassi di alta qualità e possiamo usare quasi il 100% di essi. Le Nazioni Unite stimano che entro il 2050 non ci sarà abbastanza terreno per produrre tutto il cibo che servirà per tutta la popolazione mondiale. Nel caso di allevamento di insetti, servono meno spazi. E’ una produzione ecologica perché richiedono molto meno acqua. […] Oggi non è una realtà, ma nel futuro le persone dovranno abituarsi all’idea”, continuano le due ricercatrici.

Che cosa ne pensate?

Fonte (lacucinaitaliana.it)

Fonte (notiziedelmondo.info)

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